I DISTURBI DEL LINGUAGGIO costituiscono un fenomeno molto comune nella MALATTIA DI PARKINSON, manifestandosi attraverso una diminuzione del tono di voce, difficoltà nell'articolazione delle parole, accelerazione della pronuncia alla fine delle frasi, ripetizioni involontarie di parole o sillabe e problemi nell'iniziare a parlare. Le cause di tali disturbi possono variare, con il coinvolgimento primario della muscolatura respiratoria e una riduzione del flusso espiratorio. L'aria espirata, infatti, raggiunge la glottide in modo inefficace, generando una debole vibrazione delle corde vocali, che porta a una diminuzione del tono e a cambiamenti nel timbro della voce. Inoltre, la rigidità e la lentezza dei movimenti dei muscoli facciali e della bocca possono causare difficoltà nella pronuncia e nell'articolazione delle parole (disartria). All’inizio, il disturbo della parola si presenta come una leggera riduzione del tono di voce, che può risultare monotona e priva di ritmo, al punto che il paziente e i familiari potrebbero non accorgersi della differenza. Le difficoltà nell'articolare le parole possono essere lievi e intermittenti oppure più gravi, limitando la comunicazione; inoltre, variazioni nella gravità dei sintomi possono verificarsi in relazione alle fluttuazioni motorie, all'eccesso di saliva o semplicemente alla stanchezza fisica. In situazioni particolari, questi disturbi possono limitare notevolmente la vita quotidiana del paziente, costringendolo ad allontanarsi da una vita sociale attiva. Il rischio maggiore è l'isolamento e la perdita di interesse per attività che prima svolgeva con piacere, come incontrare amici o pranzare in compagnia, a causa della frustrazione derivante dalla difficoltà di comunicare e farsi comprendere dagli altri.
Cosa si può fare?
Attualmente, i centri dedicati alla logopedia (ovvero la "riabilitazione della parola") sono
in costante aumento e la figura del logopedista ha ampliato le proprie competenze nel tempo, tenendo conto delle numerose patologie, in particolare quelle neurologiche, che richiedono il suo intervento. Il
trattamento dei disturbi della parola e del linguaggio può includere esercizi orali finalizzati a migliorare la precisione, la gamma e la coordinazione dei movimenti; infatti, le consonanti e le vocali vengono prodotte mediante specifiche sequenze di movimenti dei muscoli della fonazione. Quando questi movimenti sono imprecisi o mal coordinati, il suono della parola risulta compromesso, riducendo la comprensibilità della comunicazione.
Il LOGOPEDISTA deve innanzitutto identificare quale aspetto del linguaggio presenta le maggiori difficoltà per ciascun individuo: si trovano difficoltà a pronunciare le parole? Il tono di voce è insuficiente? Le parole giuste per esprimere un concetto sfuggono? La voce ha perso espressività e ritmo? Una volta definito il tipo di disturbo, esistono molteplici approcci per affrontare i disturbi del linguaggio e numerosi esercizi disponibili: esercizi mirati ad aumentare il tono di voce, esercizi respiratori e posturali, attività per migliorare l’intonazione e l’enfasi nel parlato, oltre a quelli focalizzati sul movimento della lingua e delle mascelle, sull'espressione facciale e sulla facilità nel reperire le parole, e così via. Ad esempio, la potenza della nostra voce è influenzata dal flusso d’aria con cui respiriamo; quando inspirando, la nostra parete toracica si espande e il diaframma scende e si appiattisce. Gli esercizi di respirazione mirano a migliorare l’ampiezza del movimento della muscolatura respiratoria, aumentando così la quantità d’aria inspirata. La sonorità della parola è sostenuta da un flusso espiratorio adeguato: se tale flusso è limitato, lo sarà anche la sonorità della parola, la durata dell’espressione e la chiarezza delle consonanti. Se il paziente viene educato a mantenere una postura corretta, con la schiena dritta, la nostra parete toracica avrà maggiore spazio per espandersi e il diaframma potrà abbassarsi più liberamente. Al contrario, una postura inclinata in avanti riduce l’espansione della parete toracica e il movimento del diaframma.
Pertanto, migliorare la postura complessiva attraverso esercizi adeguati
rappresenta un primo passo fondamentale nel trattamento dei disturbi della parola e del linguaggio. Un suggerimento prezioso, con cui si può iniziare anche in autonomia a casa, è quello di utilizzare sempre un registratore; questo strumento consente al paziente di confrontare il volume della propria voce con quello degli altri, permettendo così di regolare l'intensità sonora
(molti pazienti, infatti, non si rendono conto di quanto la loro voce si sia indebolita finché non la ascoltano tramite una fonte esterna!). Si stima che circa il 90% delle persone con Parkinson presenti un disturbo della parola, ma solo il 10-15% di coloro che sono affetti dalla Malattia di Parkinson abbia intrapreso un corso di logopedia! La disparità tra il numero di pazienti indirizzati alla terapia e quelli con problemi di comunicazione riflette probabilmente
una mancanza di consapevolezza
riguardo ai benefici del trattamento dei disturbi della parola e del linguaggio. Gli studi mostrano che i pazienti che eseguono esercizi di "riabilitazione della parola" mostrano un miglioramento nel linguaggio, rendendolo più chiaro e comprensibile, e tali benefici sembrano protrarsi per almeno 3-6 mesi al termine della terapia.